Nel nuovo albo di Beatrice Alemagna, Io e Pepper, i protagonisti sono “un Io” e il corpo. Si parla in prima persona senza bisogno di nomi, si cade e ci si sbuccia un ginocchio fra paura, lacrime, amorevoli rassicurazioni.
E poi la novità: la crosta che si forma. Territorio sconosciuto ben presto intrigante: di cosa si tratta, quanto tempo rimarrà e come se ne andrà?
Ma quando la crosta inizia a parlare, la paura lascia spazio alla curiosità, a una quasi amicizia: la crosta viene battezzata e diventa Pepper come il cane dello zio. Presenza costante e rassicurante anche se “tira un po’. Con Pepper si fanno discorsi, si raccontano storie, si passa il tempo combattendo la noia, confidando sogni come quello di avere un cane tutto per sé.
Mi auguro che, un giorno, qualcuno si laurei con una tesi così intitolata: Corpi e bambini: la rappresentazione dell’infanzia nei libri a figure di Beatrice Alemagna (cit. Giovanna Zoboli)
Ma un giorno Pepper se ne va, senza nemmeno salutare…
Certe volte, guardando le illustrazioni di Beatrice, mi viene da pensare che quasi non avrebbero bisogno di testo, tale è la precisione con cui riportano gli stati d’animo e centrano la condizione dei personaggi attraverso la rappresentazione dei loro corpi (cit. Giovanna Zoboli)
Beatrice Alemagna, Io e Pepper, Topipittori, 20€. Consigliato a partire dai 7 anni
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